Conto termico. Di cosa si tratta? Il conto termico 2.0, entrato in vigore nell’ordinamento italiano in data 31 maggio 2016, prevede nuove misure che integrano ed ottimizzano quelle derivanti dal decreto energetico del 2012, che a sua volta sostiene un aumento nell’uso di energia proveniente da fonti di tipo rinnovabile.
Sono state istituite, quindi, nuove misure di efficientamento energetico, oltre ad una considerevole estensione dei soggetti ammessi e quindi aventi diritto agli incentivi.
Il nuovo conto termico 2.0 istituisce incentivi più alti rispetto al passato; ad esempio incentivi fino al 40% per chi abbia intenzione di installare pannelli solari e di isolare coperture e muri. Sono stati inoltre previsti incentivi fino al 65% per caldaie a biomasse, impianti solari termici e pompe di calore.
Molto importante da sapere, per gli enti facenti parte della pubblica amministrazione. è che l’intero importo delle spese verrà rimborsato e che verrà rilasciato l’Attestato di Prestazione Energetica (APE).
Possono accedere a tali incentivi tutti i soggetti privati e gli enti pubblici, ed eccezione dell’ex istituto autonomo case popolari. Tali incentivi in denaro vengono consegnati tramite un pagamento rateizzato, dalla durata variabile che va dai due ai cinque anni, dipendente dalla tipologia di intervento da mettere in atto.
Per qualsiasi tipo di lavoro di efficientamento energetico viene definito un limite massimo di spesa sostenibile.
Gli incentivi fiscali facenti parte del nuovo conto termico non possono essere cumulati ad altre tipologie di incentivi.
Due sono le modalità attraverso le quali si ha la possibilità di accedere a tali incentivi statali:
Sono incentivabili le opere di efficientamento energetico di stabili già edificati per quanto riguarda la pubblica amministrazione e gli interventi di piccola entità inerenti le energie rinnovabili per quanto concerne i privati.
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