I prezzi di fornitura di energia elettrica per l’anno solare 2019 confermano il trend di crescita già visto nel corso del 2018, questo aumento dei costi energetici dipende in larga misura dal prezzo del combustibile delle centrali di produzione di energia elettrica, dall’aumento del prezzo del carbone fossile e dalle nuove regole europee relative alle quote di emissione CO2.
Il valore del petrolio al barile Brent nelle ultime settimane ha raggiunto i valori massimi degli ultimi mesi, superando i 60 $/barile, condizionato soprattutto dalle questioni geopolitiche legate alle possibili sanzioni all’Iran.
Inoltre il carbone fossile ha visto le proprie quotazioni aumentare fino a tornare sopra quota 80 $/tonnellata: la motivazione è la domanda asiatica record, con Cina e India che mostrano livelli elevati di importazione.
All’inizio del 2019 è stata approvata dall’UE la riforma del sistema di scambio di quote di emissione con l’istituzione delle nuove regole per il periodo dal 2021 al 2030: per raggiungere l’obiettivo di incoraggiare gli investimenti a basse emissioni di CO2 i permessi a disposizione diminuiranno, di conseguenza i prezzi subiranno un rialzo.
I prezzi dell’energia elettrica in generale registrano una diminuzione dei prezzi sui mercati, grazie alla maggiore penetrazione delle energie rinnovabili, nel lungo periodo i prezzi sono fissati sulla scorta dei prezzi dei combustibili fossili e sulla base di fattori nazionali e regionali. Quanto ai prezzi del gas naturale si fa riferimento ai prezzi mondiali dei combustibili fossili.
Nei prossimi paragrafi le quotazioni di prezzo per l’anno in corso e le previsioni per il prossimo anno del petrolio e del carbone fossile.
Il petrolio, conosciuto anche come “oro nero” condiziona ormai da decenni i mercati energetici, influenzando l’andamento dei mercati e delle borse di tutto il mondo. Alcune delle variabili che influenzano il prezzo del petrolio sono:
Le previsioni 2020 vedono il prezzo del petrolio al ribasso, dovuto a una minore richiesta di petrolio, secondo Equita, la investment bank indipendente italiana, il prossimo anno il prezzo al barile Brent sarà di 75 $.
La quotazione del carbone fossile nelle ultime settimane ha raggiunto i valori massimi di 78$ per MT, dopo un ribasso del 20% dalla seconda metà del 2018 registrate dall’Intercontinental Exchange (ICE). Il ribasso del prezzo del carbone fossile dello scorso anno è una conseguenza del rallentamento dell’economia globale, di una riduzione della domanda di carbone per la produzione di energia elettrica e delle tensioni tra Cina e Australia.
La minore richiesta di questo combustibile è data dall’elevato tasso di inquinamento, motivo per cui molti paesi vanno nella direzione di sostituirlo con risorse meno inquinanti e più green, come ad esempio il gas naturale e le energie rinnovabili.